giovedì 15 luglio 2010

Chi ha paura della Pantera?

"Viva gli sposi!" gridano in tanti.
Qualcuno urla sornione: "Ma chi ve lo fa fare!".
Quasi tutti battono le mani. E mentre la folla si apre per lasciar passare il corteo nuziale, esplode qualche petardo.

Le cronache dell'epoca, almeno quelle consultate, non hanno tramandato il nome degli sposi. Ma chissà quante volte, ricordando il giorno delle loro nozze, avranno sorriso pensando a quei diecimila ragazzi.

Però tutta quella gente mica era scesa in strada per salutare il loro matrimonio, anzi!
Probabilmente non sarebbero arrivati manco in chiesa se lo sposo, fregandosene dei funzionari di polizia che lo invitavano a lasciar perdere, non avesse deciso di andare a parlare con quei ragazzi.

La coppia si era imbattuta negli studenti della Pantera che protestavano per le strade di Palermo.

Solo che quel 20 dicembre del 1989 i ragazzi non sapevano ancora di essere "quelli della Pantera", probabilmente neanche immaginavano che il movimento che stavano costruendo nella loro città sarebbe passato alla Storia.
Del resto la pantera che gli avrebbe donato il nome non era ancora scappata dal giardino zoologico di Roma, quello sarebbe successo solo qualche giorno dopo. E quel movimento, che ormai era dilagato in tutta Italia, avrebbe finalmente saputo come chiamarsi*.

Con quel nome, e inafferrabili come la pantera, cambiarono i linguaggi, le pratiche e i suoni del movimento; facendolo uscire dal ghetto in cui era stato costretto per tutti gli anni '80.
Non è poco!


* A dire il vero il nome fu regalato al movimento da due pubblicitari: Fabio Ferri e Stefano Palombi.
È indicativo il fatto che quel movimento non ebbe veri e propri leader, sperimentò forme di gestione collettiva (che a volte finirono a sediate. Ma il bello è anche quello).
Nessuno di loro ha fatto carriera politica. Qualcuno è finito nei consigli comunali o provinciali, ma nulla di più.
Todo para todos, nada para nosotros!
Ma ci vollero altri quattro anni prima che gli zapatisti tirassero fuori questo slogan.









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