domenica 9 maggio 2010

Non diventate di sinistra

A casa mia entravano due giornali: l'Unità, ché era il giornale del Partito, e il Corriere, perché bisognava pur sapere “gli altri” che dicevano.

L'edizione del Corriere della Sera che arrivava dalle mie parti era quella di Milano, anche se vivevo in un paese dello sprofondo Sud.

È su quelle pagine che ho capito cosa fosse un centro sociale.

Era il 1989 e venivano sgomberati quasi contemporaneamente il Leoncavallo e il Conchetta. Io, invece, da poco frequentavo le scuole medie.

Non vedevo l'ora di tornare a casa per leggere cosa fosse successo a Milano.

Una ventata di ribellione metropolitana nel torpore (che per fortuna durò poco) della provincia di quegli anni.

Ora sono a Milano da qualche giorno.

Son passato dal Conchetta qualche sera fa, ma era chiuso.

Ieri sera sono stato al Leo.

C'era qualcosa che mi dava fastidio però. Qualcosa che non sopportavo.

Non il posto, ovviamente. E neanche i graffiti da paura.

La gente era bella e allegra e pure la birra era decente.

Ma quella scritta “la sinistra” sotto il tavolo del dj che mischiava buon reggae nel baretto proprio non la sopportavo.

La sinistra? Quale sinistra?

Io, che sono diventato quello che sono anche grazie alle loro lotte, non mi sento per niente di sinistra.

Che cazzo vuol dire sinistra?

Niente!

È solo un luogo, nello specifico quello in cui si siedono nelle istituzioni.

È indicativo: non sono più comunisti, socialisti o socialdemocratici. Sono semplicemente di sinistra.

Non avendo più niente da dire, non sanno più come identificarsi. Si chiamano col nome del settore in cui si siedono quando entrano nei luoghi del potere: sinistra.

Dichiarano così qual è il loro unico obiettivo: non un mondo diverso, ma sedersi a sinistra.

Per favore compagni del Leo, non diventate di sinistra anche voi!

1 commenti:

Anonimo,  16 giugno 2010 alle ore 00:48  

....c'hai preso!!!!
ed è per questo che scontiamo questi anni!!!!
....e fin troppe autoblù!!!!

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