martedì 27 settembre 2011

Sigonella 1985: ma sono davvero segrete le carte pubblicate da "la Stampa"?

"Custodiremo i terroristi"
La bugia di Craxi a Reagan.

Sono il titolo e il sottotitolo di un articolo pubblicato oggi su “La Stampa”, sia nell’edizione cartacea sia in quella online.

Ad attirare l’attenzione è soprattutto l’occhiello: “Sigonella, le carte segrete del Dipartimento di Stato”.

Leggendolo, immagini chissà quale sconcertante verità stiano per rivelarti.

A firmare l’articolo non sono due giornalisti qualsiasi. Sono Maurizio Molinari e Paolo Mastrolilli.

Il primo è corrispondente per “la Stampa” dagli Stati uniti; l’altro, con un passato da caporedattore esteri al Tg1, dirige la sede romana del medesimo giornale.

Le “carte segrete” di cui parlano sono  95 documenti del Dipartimento di Stato.

Nell’articolo però, viene citata solo una telefonata tra Reagan e Craxi, un telegramma che il Segretario di Stato americano George Shultz inviò all’ambasciatore a Roma Maxwell Rabb e una telefonata tra Scalfaro, allora ministro dell’Interno, e lo stesso Rabb.

Basandosi su queste fonti i due descrivono i giorni del sequestro dell’Achille Lauro e della crisi diplomatica tra Italia e Usa dopo i fatti di Sigonella.

Citano “carte segrete”...

Eppure, leggendo, la sensazione di aver già letto quei discorsi è forte.

Il primo dubbio che mi viene è: “Ma ne avrà già parlato Wikileaks?”.

La spiegazione però è molto più semplice!

Tra la telefonata di Reagan a Craxi e il telegramma di Shultz a Rabb c’è in mezzo una lettera.

Una lettera scritta dallo stesso Reagan e indirizzata all’allora presidente del consiglio italiano.

Quello che il telegramma citato su “la Stampa” riporta, è in grossa parte il contenuto di questa missiva.

Tranne che per l’accenno alla telefonata di Rabb a Scalfaro.

Ma se non su Wikileaks, dove avrò letto questo documento segretissimo che neanche i due giornalisti citano?

L’ho letto in rete, su diplomatic history, un blog che la pubblicò nell’ottobre del 2008!

Già! perché le segrete carte di cui “la Stampa” è “entrata in possesso nel rispetto delle leggi federali”, tanto segrete non sono!

La lettera di Reagan, datata 10 ottobre 1985, non è più segreta dal 21 gennaio 2003, quando è stata declassificata.

Ora è custodita in Texas, nella "George Bush Presidential Library" di College Station. E lì può essere consultata da chiunque.

Mi chiedo: se la lettera di Reagan a Craxi era stata declassificata nel 2003, è plausibile che un telegramma che riporta sostanzialmente le stesse informazioni sia ancora segreto?

O forse per consultare i “documenti segreti” nel rispetto delle leggi federali i due giornalisti non hanno fatto altro che andare in biblioteca o connettersi al Digital National Security Archive?

E se così fosse, non sarebbe stato più onesto dirlo?

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