sabato 6 aprile 2013

Slittamenti geografici

Nel contesto di "Medioevo inverso" come inquadri gli slittamenti geografici, per esempio la decadenza del Giappone a favore della Cina? 

(Augusto Illuminati)


[Me l'ha chiesto ieri, ed è una delle domande più interessanti che mi hanno fatto. Ho pensato che forse lo stesso dubbio è venuto ad altri. Questo post è per loro.]

Credo che le imprese giapponesi non siano riuscite a sostenere la strategia espansiva che avevano adottato.
Il Giappone è piccolo e letteralmente isolato. Con la saturazione dei mercati le sue imprese dovettero espandersi a livello internazionale.

Anche a loro, come alle dirette concorrenti, non bastava semplicemente esportare ma furono costrette ad avviare una campagna di acquisizioni e fusioni di imprese in altri paesi.

Nel 1990 le aziende Giapponesi detenevano all'estero, in riserve e capitale fisso, ben il  927,13 percento in più rispetto al 1980.

Per sovvenzionare le loro manovre ricorsero soprattutto ai mercati finanziari, in particolare a quelli asiatici, che divennero preda della speculazione.

Non è un caso se alle radici della crisi che attraversò il Giappone per tutti gli anni '90 ci furono lo scoppio della bolla immobiliare e di quella azionaria.

Quei mercati, come avverrà nel 2007 negli Stati uniti, vennero messi "sotto sforzo", e non ressero. Cominciò così per il Giappone quello che molti analisti chiamano il "decennio perso".

Nello stesso periodo la Cina è in una situazione economica e sociale simile a quella che caratterizzò l'Europa nel Secondo dopoguerra: ha forti margini di crescita, miliardi di abitanti ed è sterminata. Per varie ragioni riesce a esportare a prezzi più che competitivi.

Hobsbawm scrive:

"La Cina e quasi tutta l'asia orientale e sud orientale, emerse negli anni '70 come la regione più dinamica di tutta l'economia mondiale, il termine depressione non significava nulla, con l'eccezione, piuttosto curiosa, del Giappone all'inizio degli anni '90."

In realtà quell'eccezione non era curiosa, ma frutto delle strategie di espansione
delle imprese giapponesi e delle loro manovre speculative.

Qualche anno dopo, nel 1997 saranno le "tigri asiatiche" (Corea del Sud, Taiwan, Singapore e Hong Kong) a collassare, e anche in quel caso la crisi parte dai mercati finanziari... Anche loro stavano facendo il passo più lungo della gamba.

Nel 2007, se la mia ipotesi è esatta, la stessa sorte tocca agli Stati uniti.
La Cina si comporterà come tutti gli altri, o riuscirà là dove i suoi concorrenti non sono riusciti?
Forse l'ipotesi più probabile è quella prospettata da Khanna, un ex consigliere di Obama: una situazione di stallo all'interno della quale gli Stati uniti possono essere paragonati all'Impero bizantino in decadenza.
Una decadenza che durò molto a lungo, ma che non fece perdere a Bisanzio, se non lentamente, l'influenza culturale, politica e militare che aveva esercitato per secoli.

Scarica Medioevo inverso, la globalizzazione come non l'hai mai vista.


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